Autunno, cadono le foglie…sei pronto a lasciar andare?

Seduta sul mio balcone, guardando verso il bosco poco prima dell’ora del tramonto, scorgo tra il verde delle chiome quelle sfumature rosse e gialle che, insieme l’accorciarsi delle giornate, raccontano dell’autunno appena iniziato.

È affascinante che la ciclicità delle stagioni ci ricordi come, per evolvere, sia utile assecondare i movimenti naturali e le leggi universali…

Ti sarà capitato di sentir parlare di alchimia, immaginando piccole stanze buie in cui metalli grezzi vengono trasformati in oro da uomini misteriosi. Vediamo però insieme come sia facile trovare riferimenti alle quattro fasi alchemiche nelle quattro stagioni.

L’autunno, con le foglie che cadono, i rami che si spogliano e la luce che lascia spazio al buio, rappresenta la nigredo, la cosiddetta fase al nero dell’alchimia.

In questo periodo è opportuno disgregare e frammentare tutte quelle convinzioni che, per nostro volere o per volere di chi ci sta accanto, hanno dato forma ai nostri comportamenti. Quelle foglie cadute che giacciono a terra non sono esistite invano, perché nulla di ciò che è stato può essere dimenticato: tutto si trasforma. Quelle stesse foglie sono nutrimento per quel che verrà. Quegli alberi dai rami secchi, che mostrano un apparente svuotamento, in realtà stanno lavorando al loro interno. E così, noi che scegliamo di liberarci da quei condizionamenti che hanno determinato la nostra vita, e da quei ricordi che affievoliscono il nostro presente, disgregando li trasformiamo, lasciando che dentro di noi diano vita a nuovi semi.

Così durante l’inverno, durante la fase al bianco (albedo), facciamo sì che sotto terra al buio, dove non dobbiamo dimostrare nulla a nessuno e ci guardiamo dentro imparando a conoscere noi stessi, i nostri semi inizino a gemmare.
Sarà con la primavera, quando di nuovo il buio lascerà spazio alla luce, che inizieremo a mostrarli (terza fase alchemica anche detta citrino o opera al giallo) attraverso fiori che sui nostri rami romperanno le cortecce dando vita a nuovi frutti che l’estate farà maturare completamente, in quell’ultima fase alchemica chiamata rubedo, l’opera al rosso, in cui siamo essere nuovi.

Per accompagnarti in questo viaggio di trasformazione personale puoi contare su una guida, un libro (Le Stagioni della Consapevolezza, di Erika Martino e Luca Mazza – Edizioni Anima) che per ogni settimana ti suggerisce pratiche ed esercizi per disgregare, gemmare, fiorire e dare nuovi frutti.

Ricorda che ogni frutto è un’offerta non solo a te stesso, ma a chi ti sta accanto, è la dimostrazione che all’arrivo di un nuovo giorno chiunque può scegliere di lasciare andare, trasformare e rifiorire come essere rinnovato.

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